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Proietti-Morandi jr in scena, supervisiona Gigi

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Proietti-Morandi jr in scena, supervisiona Gigi

Dal 24/5 in 'Non c'è due senza te' con Campagnola e Vacca

ROMA, 14 maggio 2016, 10:35

Daniela Giammusso

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSA) - ROMA - Prendi una commedia, quattro attori giovani (due con un cognome doc) e la supervisione di un papa'-mattatore della scena.

Ed ecco che "Non c'e' due senza te", commedia musicale ''da camera'' scritta e diretta da Toni Fornari, dopo tre anni di tourne'e e piu' di 100 repliche si trasforma e arriva al Sistina con Carlotta Proietti, Marco Morandi, Claudia Campagnola e Matteo Vacca protagonisti e la supervisione, appunto, di ''papa''' Gigi Proietti.

''E' stato proprio lui - racconta Fornari - quando ci vide al Teatro dei Servi a dire per primo che la storia sarebbe potuta arrivare al Sistina'', il tempio della commedia musicale italiana, dove sara' in cartellone dal 24 al 29 maggio, con l'aggiunta di qualche canzone, nuove scenografie e nuovi costumi, firmati dall'altra figlia Proietti, Susanna. Protagonista della storia, una donna con due mariti: uno intellettuale, matematico, borghese. L'altro musicista, sognatore con una canzone che non finira' mai. Lei si divide equamente tra i due ignari e tutto sembra filare liscio, fino alla notizia di un bimbo in arrivo. Che fare? Meglio ammettere tutto in una cena tutti insieme, invitando pero' anche un'amica.

''Lavorare con papa'? - dice Carlotta Proietti - E' una gran fortuna: non solo e' mio padre, ma prima di tutto una persona per cui ho grande stima. E' quasi sentire di crescere insieme''. Per loro, in verita', non e' una prima volta. Gigi l'ha gia' diretta in ''Parole, parole, parole'' con Matteo Vacca e l'ha chiamata anche per interpretare la Signora delle camelie nei suoi sempre sold out ''Cavalli di battaglia'' (che tornano all'Auditorium Parco della Musica il 18 giugno).

''Uno spettacolo nato in un teatrino da 200 posti che arriva al Sistina - commenta Proietti senior - potrebbe essere l'inizio di un nuovo sistema. Ogni tanto ci dobbiamo rottamare e lasciare spazio ai ragazzi. In verita', io lo facevo pure quando ero giovane, sono abituato. Ne ho 'allevati' tanti. E' come con i calciatori, c'e' chi smette e apre un'agenzia e chi fa l'allenatore. E poi - aggiunge - bisogna ringiovanire anche la drammaturgia italiana, che e' un poco asfittica. Ci sono poche persone che scrivono. O forse sono tanti, ma non si sa dove siano''. Ma com'e' scoprire il talento in casa? ''Non so quando sia iniziata - risponde l'attore, che a fine giugno inaugurera' da direttore anche la nuova stagione del Globe - Io non ho mai spinto ne' insistito, con nessuna delle mie due figlie. Con mia moglie sapevamo che Carlotta prendeva lezioni di canto, ma poi abbiamo scoperto che andava pure a scuola di recitazione. All'inizio c'era un po' di imbarazzo, ma credo che il talento ci sia. Quando abbiamo lavorato insieme, ci siamo aiutati. Ormai - conclude sorridendo 'alla romana' - se semo giocati pure lei''.

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