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Giacomo Boni, l'Indiana Jones della romanità

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Giacomo Boni, l'Indiana Jones della romanità

Su Rai Storia lo speciale a 100 anni dalla morte dell'archeologo

ROMA, 10 maggio 2025, 13:21

Redazione ANSA

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Saper leggere nella terra i segreti della storia e saper poi raccontare alle persone quello che lui riusciva a vedere e quindi a scoprire: a cent'anni dalla morte di Giacomo Boni, uno dei più celebri archeologi italiani tra Ottocento e Novecento, arriva su Rai Storia uno Speciale che rievoca la sua figura e la sua statura. "Noi italiani che possediamo tanto tesoro, meriteremo sia nostro, continuando a riscattarlo dall'oblio, a studiarlo con amore, e ponendo quanti ne son degni in condizione di leggere e intendere le dure, ma sapienti, lezioni delle sue pagine immortali" diceva Boni che fu soprattutto l'archeologo con la A maiuscola del foro romano. Il suo interesse scientifico primario era la ricerca della Roma delle origini, quella città che aveva cambiato le sue forme per cedere il passo alla Roma imperiale.
    Promotore del metodo stratigrafico, scavò anche sul colle Palatino, dove abitò e dove tutt'oggi il suo corpo riposa.
    Araldo della romanità, fu uno studioso di fama internazionale, e senatore del Regno, nominato per merito nel 1923 dal governo Mussolini. "Giacomo Boni, l'archeologo del foro romano" firmato da Ilaria Scala con la regia di Marzia Marzolla, in onda lunedì 12 maggio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia per "Italia.
    Viaggio nella bellezza", ripercorre le tappe della sua vita, la sua carriera, gli studi e le passioni di un uomo che visse la ricerca archeologica come una missione. Era veneziano e la sua città è stata la sua scuola di formazione, partecipando attivamente al dibattito per la sua modernizzazione. Si occupò di restauro, di architettura, di botanica e stabilì importanti rapporti con gli intellettuali dell'epoca, soprattutto all'estero. Viaggiò molto e instancabilmente. Visitò tutta l'Italia per inventariare le meraviglie del nostro Paese, alcune ancora sconosciute o dimenticate, talune nascoste dall'asperità del territorio. Quando ricevette l'incarico di direttore degli scavi del foro romano, Giacomo Boni iniziò un lavoro di scoperta dei contesti archeologici forensi che si concluse solo con la sua morte, avvenuta a Roma il 10 luglio del 1925.
   

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