Per ricordare cosa è stata davvero la
guerra, alla quale negli ultimi mesi la pandemia è stata
accostata, un'occasione sarà data dal film documentario 'Lili
Marlene - La guerra degli italiani', firmato e diretto da Pietro
Suber. Il secondo conflitto mondiale raccontato dagli italiani:
il 10 giugno 1940 saranno 80 anni dall'entrata dell'Italia
fascista in guerra, un evento fatale nella storia del Paese.
Dalla viva voce dei bambini di 80 anni fa, vittime e carnefici,
fascisti, ebrei e partigiani, il racconto della più terribile
carneficina dell'era moderna, nelle parole dei sempre meno
testimoni ancora vivi.
Il documentario, prodotto da Videonews, scritto da Suber con
la collaborazione di Amedeo Osti Guerrazzi, storico del
fascismo, collaboratore della Fondazione Museo della Shoah di
Roma e Donatella Scuderi, autrice di soggetti e sceneggiature
prende il titolo da Lili Marlene, la canzone più popolare
durante la Seconda guerra mondiale, resa celebre dalla versione
di Marlene Dietrich. Andrà in onda in due serate, il10 e 11
giugno, alle ore 21.15 su Focus (canale 35 del digitale
terrestre - 414 della piattaforma Sky) e successivamente in
replica sulle reti Mediaset.
Si tratta di storie inedite o meno come quella di Silvana
Ajò, giovane ebrea romana che, all'arrivo di Adolf Hitler a
Roma, scese in strada a salutare il Fuhrer con la bandierina con
la svastica (solo tre mesi prima dell'introduzione delle leggi
razziali). Oppure della tragedia del transatlantico britannico
Arandora Star, dove Winston Churchill imbarcò gran parte degli
italiani residenti in Inghilterra, accusati di essere spie
fasciste, per internarli in Canada. La nave fu silurata da un
sommergibile tedesco e i passeggeri - molti di questi ebrei o
antifascisti - morirono al largo delle coste irlandesi.
Le storie di soldati e cittadini comuni vengono collegate tra
loro da alcuni camei, brevi interviste a personaggi celebri come
Giorgio Napolitano ed Eugenio Scalfari, che raccontano del loro
periodo fascista. E ancora aneddoti di protagonisti della vita
culturale e artistica come Dacia Maraini, Pupi Avati, Pippo
Baudo, Renzo Arbore e le gemelle Alice ed Ellen Kessler (che
vivevano vicino ad un campo di concentramento in Germania).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA