Il grande giornalista "che ha portato
sempre avanti la ricerca della verità per cui combatteva ad ogni
costo", ma soprattutto "il grande padre, un esempio che resta".
Sono fra i tratti con i quali Ludovico, Victoria e Edoardo
Purgatori hanno ricordato il padre nella basilica di Santa Maria
in Montesanto (la Chiesa degli Artisti, in Piazza del Popolo)
gremita, al termine dei funerali di Andrea Purgatori, celebrati
da don Walter Insero.
"Papà è stato un grande professionista e un uomo con grandi
pregi e difetti, era anche ansioso, burbero, protagonista -
spiega Ludovico -.
Sotto la sua ala protettiva sentivi il suo grande cuore.
L'ansia che provava era per il timore di veder
soffrire chi amava; il suo essere burbero veniva dalla ricerca
della perfezione in ciò che faceva; usava l'essere protagonista
per trasmettere i grandi valori in cui più ha creduto nella
vita". Non riusciva a stare fermo "ma nei momenti fondamentali
"della vita di un ragazzo c'è sempre stato e mi ha salvato
tante volte". Lascia "un grande vuoto colmato in parte dalla
gioia e la fortuna di non aver avuto solo un grande padre ma un
esempio che resta" aggiunge Ludovico, che conclude citando il
saluto con cui il papà chiudeva le loro telefonate giornaliere:
"Devo andare in riunione… ciao ciao ciao".
Victoria Purgatori, tra le lacrime, condivide anche alcuni
ricordi degli ultimi mesi: "lo stringevo chiedendogli, 'Mica
muori vero?' e lui sorridendo mi rispondeva 'Oddio, Victoria,
no'. È stato un grande giornalista e amico, ma il suo più grande
successo è stato come padre".
"Noi figli negli ultimi mesi non l'abbiamo mollato un attimo,
siamo stati insieme, abbiamo guardato tanti film, fatto grandi
risate e grandi mangiate". Vedere "il coraggio con cui ha
affrontato la malattia ha attenuato il mio terrore di perderlo.
È stato un guerriero fino alla fine", sottolineano.
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