Nell'ottantesimo anniversario dalla
Liberazione del campo di concentramento di Auschwitz la
programmazione speciale di History Channel nel Giorno della
Memoria si apre con Auschwitz: gli ultimi giorni prima della
liberazione, il 27 gennaio alle 21.
La produzione del docufilm è stata strettamente coordinata con
il Museo statale di Auschwitz-Birkenau; uno degli sceneggiatori,
Marek Zając, è segretario del Consiglio internazionale di
Auschwitz e presidente del consiglio della Fondazione
Auschwitz-Birkenau. Il documentario contiene immagini girate
nelle aree interne di Auschwitz generalmente vietate ai
visitatori e raccoglie interviste esclusive con gli ultimi
sopravvissuti di Auschwitz. Il film ha inizio con l'ingresso
del primo soldato russo ad Auschwitz, in uno scenario
apocalittico nel quale migliaia di scheletri vagano, affamati,
malati e senza forze, nel grigio del cielo, delle baracche,
della neve mista a cenere, della terra e delle divise dei
prigionieri. I primi 15 minuti del film catturano vividamente lo
shock vissuto dai soldati russi quando scoprono l'immensa
tragedia all'interno del campo, mentre i prigionieri sono
sopresi e sconcertati alla vista di uniformi diverse da quelle
delle SS.
Alle 21.50 è la volta di Diari dell'olocausto - La Shoah degli
adolescenti, il documentario diretto da Massimo Vincenzi che
racconta la persecuzione degli ebrei attuata dai nazisti
attraverso le parole di adolescenti che hanno lasciato nei loro
diari, quaderni di scuola, rubriche per gli indirizzi o semplici
ritagli di carta consumati, una testimonianza fondamentale per
la comprensione dell'Olocausto. I diari, ritrovati nelle case,
nei nascondigli clandestini, lasciati a vista o nascosti sotto
il pavimento, sono stati per questi giovani degli amici ai quali
confidare le più segrete emozioni e, nonostante il pericolo che
questo comportava, una forma di denuncia della tragica realtà
che li avvolgeva - l'istituzione dei ghetti, la privazione di
qualsiasi diritto, le deportazioni, le violenze quotidiane -
nell'età in cui era più forte il loro desiderio di vita. Il
documentario restituisce la voce a dodici adolescenti di età
compresa fra i 13 e i 18 anni, tedeschi, polacchi, olandesi,
lituani, cechi dei quali Vincenzi rivela segreti, incertezze,
rabbia, sconforto, piccole gioie di un momento - il primo amore,
il desiderio di festeggiare il compleanno - sensi di colpa e la
fortissima vitalità: Renia Spiegel, Dawid Sierakowiak, Miriam
Wattenberg, Helga Deen, Moshe Flinker, Alice Ehrmann, Yitzhak
Rudashevski, Petr Ginz, Anne Frank, Rutka Laskier, Eva Ginzová,
Éva Heyman. Uno di loro scrive: "Continuo a sperare di giorno in
giorno, di settimana in settimana; nonostante le ripetute
disillusioni che ho subito, non smetterò di sperare, perché nel
momento in cui smetterò di sperare cesserò di esistere."
Solo alcuni di questi ragazzi sono sopravvissuti. I loro diari
costituiscono la loro eredità più grande, non solo per il
racconto straziante dell'Olocausto, ma anche come testimonianza
universale dell'oppressione di tutti i bambini e ragazzi del
mondo, schiacchiati dalla macchina impietosa della guerra.
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