Applicando la percentuale media di
calo del 20% registrata con i dazi del 2019 al vino, "si può
stimare una potenziale perdita fino a 390 milioni di euro per i
produttori di vino italiani". Lo afferma la Coldiretti,
tracciando dal Vinitaly le prime ipotesi sul contraccolpo dei
dazi americani sul vino italiano. Tuttavia, osserva la
confederazione agricola, gli scenari possono essere molteplici,
"considerando il precedente del vino francese, che a causa dei
dazi del 2019 perse circa il 45% del valore".
In ogni caso, sottolinea Coldiretti, a pochi giorni
dall'entrata in vigore dei dazi aggiuntivi del 20% annunciati
dall'amministrazione Trump, si registrano già i primi effetti,
con la richiesta degli importatori statunitensi di abbassare i
prezzi per aiutarli a compensare l'aggravio tariffario ed
evitare di dover rinunciare alle quote di mercato acquisite.
Le richieste Usa alle aziende italiane di "venirsi incontro"
restringerebbero però i margini di guadagno dei vitivinicoltori
del nostro Paese, già alle prese con i rincari dei costi di
produzione legati alla difficile situazione internazionale.
Al calo delle vendite andrebbe poi aggiunta la mancata
crescita, che quest'anno aveva visto un incremento in valore. Il
pericolo per il vino italiano, peraltro, "è anche quello di
perdere, oltre alle vendite, anche quote di mercato. Ma quali
sono gli effetti per i consumatori americani ? Lo stima ancora
Coldiretti: una bottiglia di Prosecco Docg, ad esempio,
passerebbe dai 16 euro di media attuali a quasi 20 euro a
bottiglia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA