Le imprese, la città, i cantieri
infiniti e le aziende municipalizzate: sono i temi sui quali si
sono confrontati cinque dei sei candidati a sindaco di Palermo -
Ciro Lomonte, Fabrizio Ferrandelli, Franco Miceli, Roberto
Lagalla e Rita Barbera, assente Francesca Donato - nella sede di
Confcommercio, con la presidente Patrizia Di Dio e un gruppo di
imprenditori associati.
"Siamo quelli del fare, del fare bene e farlo da persone
perbene tutte le cose che possiamo fare e il nostro consenso
diventa un atto di fiducia per noi, per le nostre famiglie e per
le nostre aziende. Oggi si gioca la svolta è per questa città",
ha sottolineato la presidente Di Dio.
Rita Barbera ha evidenziato come e quanto nel periodo della
pandemia le imprese abbiano sofferto, "le grosse difficoltà, la
paura del futuro e quanto sia necessario creare condizioni per
dare spazio ai giovani e alle loro idee". Lomonte si è
soffermato su problemi degli imprenditori come "la mancanza di
servizi e i tanti ostacoli che frappone la burocrazia". Per
Lagalla "l'amministrazione comunale deve avere rispetto per il
rischio d'impresa e ci vuole una tutela pubblica del rischio
privato, servono semplificazione della burocrazia,
partecipazione, ascolto e sostenibilità". Ferrandelli ha
associato la parola impresa a "responsabilità" anche con
riferimento al periodo di crisi e alle scelte dell'attuale
amministrazione che "si è contraddistinta per l'assenza di
dialogo con le parti sociali e le organizzazioni di categoria
come, per esempio, sulle scelte relativa alla Ztl in città".
Miceli ha rilanciato la necessità di "fare sistema per costruire
le condizioni di sviluppo della città assieme a chi la governa.
I corpi intermedi sono fondamentali per la capacità di
rappresentare interessi legittimi". E poi ha parlato di "modello
di governo e coprogettazione con le questioni che vengono messe
sul tavolo e poi le scelte si fanno assieme senza pregiudizi
ideologici". Argomento 'caldo' quello delle aziende
municipalizzate. Per Miceli "sulle aziende si gioca il futuro
della città e il sindaco deve garantire qualità di servizi ai
cittadini anche con la partecipazione dei privati. Serve - ha
detto il candidato progressista - un'azienda che si occupi di
energia nel suo complesso anche di rifiuti da riciclare in
chiave energetica". Per Lomonte "non si possono cannibalizzare
le aziende che funzionano per dare soldi alle altre in crisi",
mentre per barbera "nessuno dei vertici Rap ha saputo dare una
svolta sulla gestione dei rifiuti". Ferrandelli ha parlato dei
milioni di "cda poco qualificati, di mancanza di investimenti
perché non si può lasciare un'azienda per anni
nell'immobilismo". Lagalla infine ha sottolineato che "il vero
problema è la non esistenza di contratti di servizio aggiornati
e sostenibili, i contratti con le aziende devono essere
esaustivi. Paghiamo troppo servizi non qualificati, quindi
servono una revisione degli organismi di gestione e la
razionalizzazione del personale".
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