Udine è la seconda provincia
italiana per valore dell'export di prodotti siderurgici,
preceduta soltanto da Brescia, ma escludendo dalle esportazioni
totali quelle relative ai tubi e ai prodotti della prima
trasformazione dell'acciaio, il capoluogo friulano precede
Brescia di oltre 100 milioni. E' anche alla luce di questi dati,
emersi dai rilievi statistici Istat del 2021, che Confindustria
Udine ha accolto oggi nel capoluogo friulano una delegazione di
imprenditori di Confindustria Brescia, guidata da Marco
Capitanio, presidente della Piccola Industria.
"Questo incontro - hanno convenuto i rappresentanti di
Confindustria Udine e Confindustria Brescia - non è stata
soltanto l'occasione per consolidare la conoscenza reciproca, ma
può pure rappresentare l'inizio di un percorso condiviso di
collaborazione con prospettive sinergiche molto interessanti".
A ricevere la delegazione diversi imprenditori friulani, tra
cui la vicepresidente dell'associazione Anna Mareschi Danieli, e
i vicepresidenti con delega alla Piccola Industria, Massimiliano
Zamò, e all'Innovazione Dino Feragotto. Mareschi Danieli ha
riassunto i punti di forza dell'industria della provincia di
Udine, soffermandosi sul settore metalmeccanico friulano -
"colonna portante della nostra manifattura assieme ai comparti
legno-arredo e alimentare" - che, sulla base dell'indagine
congiunturale elaborata dall'Ufficio Studi dell'associazione
degli industriali, nel 2021 ha fatto registrare un aumento annuo
del 7,1% della produzione. Nel 1/o semestre 2022 la produzione
si è confermata pressoché in linea con il livello raggiunto
nello stesso periodo dello scorso anno. L'industria siderurgica,
inoltre, ha segnato nel 2021 un forte rimbalzo tendenziale,
+17,8% e anche il primo semestre ha mantenuto un'intonazione
positiva.
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