E' Davide Boeri, amministratore
unico di Cromo Friuli srl di Lauzacco, il nuovo capogruppo de
Industrie Metalmeccaniche di Confindustria Udine, in subentro a
Vito Rotondi. Lo ha reso noto l'associazione degli industriali
friulani, sottolineando che il neo capogruppo è stato eletto
all'unanimità.
Già presidente per un doppio mandato (2015-2020) del Gruppo
Giovani Imprenditori di Udine, Boeri torna a mettersi a
disposizione delle imprese del territorio, sottolineando le
problematiche più sentite dal comparto.
"La mancanza di manodopera specializzata e il caro-energia e gas
-- ha detto - di questo passo, per la ricerca del personale,
saremo obbligati sempre più ad attivare addirittura i canali
esteri, mentre, per caro-bollette, dovendo ragionare in
un'ottica di approvvigionamenti e abbassamenti di costi, non
vedo alternativa a coinvolgere le istituzioni".
L'industria metalmeccanica della provincia di Udine conta
quasi 24.000 addetti, pari al 51% degli addetti manifatturieri
provinciali e al 38% degli addetti metalmeccanici regionali.
Sulla base dei dati dell'indagine congiunturale elaborata
dall'Ufficio Studi di Confindustria Udine, l'indice della
produzione nell'industria meccanica provinciale nel 2021 ha
registrato un aumento annuo del 7,1%. Nei primi 9 mesi del 2022,
la produzione metalmeccanica si è confermata pressoché in linea
con il livello raggiunto nello stesso periodo dello scorso anno
(-0,3% la variazione rispetto allo stesso periodo del 2021).
L'industria siderurgica ha segnato nel 2021 un forte rimbalzo
tendenziale, +17,8%, e anche il1/o semestre del 2022 ha
mantenuto un'intonazione positiva (+0,2% sullo stesso periodo
del 2021), a seguito di un recupero nel trimestre primaverile
(-0,9% la variazione tendenziale del 1/o trimestre, +1,3% quella
del 2/o). Nel 3/o trimestre dell'anno in corso si è, viceversa,
registrata una forte flessione rispetto al trimestre estivo
dello scorso anno, -11,5%. Complessivamente, ha evidenziato
l'associazione degli industriali di Udine, il comparto
metalmeccanico friulano ha reagito all'impennata dei costi
energetici anche grazie al traino delle esportazioni (+20% nel
1/o semestre 2022 rispetto al 2021).
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