Mentre l'Italia si prepara a perdere
quasi 3 milioni di persone in età lavorativa entro il 2035 - una
contrazione del 7,8% rispetto al 2025 - Prato si distingue come
una delle province meno colpite dal calo demografico,
piazzandosi al penultimo posto nella graduatoria nazionale. Lo
evidenzia la Confartigianato di Prato riportando elaborazioni
dell'Ufficio Studi Cgia su dati Istat da cui risulta che la
provincia pratese vedrà una riduzione contenuta dell'1,1%, in
controtendenza rispetto a molte altre aree, in particolare del
Sud, dove si registrano flessioni fino al -17%. "Un segnale
incoraggiante, ma che non deve indurre all'autocompiacimento,
essere in fondo alla classifica del calo è motivo di attenzione,
non di autocompiacimento - avverte Luca Giusti, presidente di
Confartigianato Imprese Prato - In un Paese che invecchia e
fatica a trattenere e attrarre giovani, nessun territorio può
considerarsi al sicuro. È proprio adesso che dobbiamo accelerare
su politiche lungimiranti".
"Il dato demografico è uno specchio della sostenibilità di
un sistema - prosegue Giusti anche rispetto alle indicazioni
date con Futura all'amministrazione pubblica pratese - E
sostenibilità, per noi, significa prima di tutto creare le
condizioni affinché le persone possano vivere e lavorare qui:
politiche per la famiglia, sostegno all'autoimprenditorialità
per mantenere alta l'offerta di lavoro sul territorio, e
strumenti efficaci di conciliazione tra vita e lavoro che
aiutino imprenditori, imprenditrici e collaboratori, a tenere
insieme la dimensione professionale e quella umana. Solo così
Prato potrà continuare a essere attrattiva, vitale e
generativa".
Il calo della popolazione in età lavorativa - tra i 15 e i
64 anni - è una delle principali sfide per il sistema produttivo
nazionale. Nei prossimi dieci anni tutte le province italiane
registreranno un segno negativo. La perdita più alta in valore
assoluto sarà a Napoli (-236.677 persone), mentre Prato (-1,1%,
paria a -1.902 unità come valore assoluto), insieme a Parma
(-0,6%) e Bologna (-1,4%), si conferma tra i territori più
dinamici.
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