"L'accordo sul cessate il fuoco a Gaza permette al seme della speranza di germogliare, ma quel che vedo è che ce sono già diverse versioni. Spero che si giunga ad un'unica versione. Ciò che è importante ora è il rilascio degli ostaggi e l'accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari. Sono già state perse molte vite, abbiamo bisogno di un cambiamento".
Lo ha detto la commissaria Ue alla Gestione delle crisi Hadja Lahbib in un'intervista a un gruppo di media internazionali, tra cui ANSA. "Abbiamo bisogno di fatti, non di parole: giudicheremo questo cessate il fuoco sulla base della sua attuazione sul campo" ha aggiunto.
La commissaria, che in queste ore si recherà in visita in Giordania e Turchia per discutere degli ultimi sviluppi in Medio Oriente, ha auspicato che l'intesa possa essere il primo passo verso "un cessate il fuoco duraturo e l'accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari". "Le condizioni sono drammatiche, Gaza è distrutta per oltre l'85% e non dobbiamo dimenticare la situazione in Cisgiordania, anch'essa estremamente preoccupante" ha aggiunto.
L'Ue ha dato "una risposta immediata" stanziando un pacchetto di aiuti umanitari di 120 milioni di euro, ha spiegato ancora l'ex ministra degli Esteri belga, specificando che si è in attesa di far entrare a Gaza 600 camion come previsto dall'accordo sul cessate il fuoco.
"Speriamo che tutte le vie" per fornire gli aiuti umanitari "vengano riaperte: c'è l'Egitto e la Giordania, e saremo in grado di rispondere alla drammatica situazione in cui versano i palestinesi, soprattutto a Gaza" ha spiegato ancora, ricordando anche il "duplice obbligo" di Israele, "come potenza occupante e come parte in conflitto, di garantire la fornitura di aiuti umanitari alla popolazione".
Lahbib si è quindi soffermata sulla questione del bando in Israele dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). "Il mio primo messaggio e la mia prima speranza - ha detto - è che le autorità israeliane riconsiderino questa legge o almeno ne posticipino l'applicazione e attendano l'attuazione del cessate il fuoco, perché il contesto è cambiato e dobbiamo dare una chance al cessate il fuoco".
Quanto al ruolo dell'Unione europea nel negoziato, la commissaria ha ammesso che "forse non avrà un ruolo di primo piano nei negoziati", ma che "ci siamo stati, ci siamo ancora e ci saremo". "In termini di aiuti umanitari e di ricostruzione, ad esempio, altri Paesi sono molto meno presenti - ha spiegato - credo che ognuno in questa architettura internazionale debba fare la sua parte dove è più efficace".