Nel 2024 per la prima volta le
nascite in Giappone sono scese sotto a quota 700.000,
confermando la propensione demografica al ribasso degli ultimi
anni. In base ai dati del ministero della Salute e del Welfare
di Tokyo, nei primi 11 mesi dell'anno appena concluso il numero
dei nuovi nati, inclusi gli stranieri, è sceso del 5,1% a
661.577 unità, sottolineando il trend in atto a non sposarsi o a
ritardare il matrimonio, in parte a causa dell'aumento del costo
della vita, e agli effetti persistenti della pandemia da
Covid-19.
Le nascite nel Paese hanno registrato una flessione costante,
scendendo sotto i 900.000 nel 2019 e sotto gli 800.000 nel 2022,
fino a raggiungere nel 2023 un livello di 727.277, il minimo
storico da quando sono stati resi disponibili dati comparabili,
nel 1899. Allo stesso tempo il numero di matrimoni è stimato a
circa 475 mila nel 2024, più o meno in linea con il 2023.
Inizialmente l'Istituto nazionale di ricerca sulla
popolazione e la sicurezza sociale (Ipss) aveva stimato che il
dato per il 2024 avrebbe visto un leggero rialzo a 755.000
unità, con le nascite che sarebbero scese sotto le 700.000 unità
entro il 2038.
A fronte del problema demografico il Giappone si trova ad
affrontare una carenza di manodopera che minaccia seriamente la
sostenibilità della previdenza sociale, in primis l'assistenza
sanitaria e il sistema pensionistico. Preoccupa anche la carenza
di manodopera in vari settori, dalle cure infermieristiche,
all'assenza di vari servizi nelle aree rurali del Paese. Le
misure del governo per aumentare il tasso di natalità, tra le
quali l'ampliamento dei sussidi per l'assistenza all'infanzia, e
i benefici per il congedo parentale, non sono considerati
sufficienti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA