Per la Russia Minsk "è il posto migliore" per condurre negoziati con l'Ucraina e gli Usa, come proposto dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko.
La Bielorussia "è il nostro principale alleato, quindi è il posto migliore per i negoziati", ha detto Peskov, citato dall'agenzia Interfax, anche se ha aggiunto che finora non si è parlato della possibile sede dei colloqui.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito oggi che giudica "positivamente" la dichiarazione di Volodymyr Zelensky di essere pronto a negoziati per la pace sotto la leadership di Donald Trump, ma ha sottolineato che finora resta in vigore un decreto dello stesso presidente ucraino che vieta trattative con i russi.
"La questione - ha affermato Peskov citato dall'agenzia Tass - è con chi sedersi. Per ora, il divieto legale del presidente ucraino di tenere negoziati con la parte russa rimane in vigore. Pertanto, l'approccio generale è positivo, ma le sfumature non sono ancora cambiate".
Il numero due del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, ha dichiarato che l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe del Cremlino "continua" e Mosca intende "infliggere al nemico il massimo della sconfitta sul terreno". Lo riporta la Tass.
Il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, afferma di ritenere "probabile" che gli Usa possano riprendere le forniture di armi all'Ucraina una volta siglato un possibile accordo sulle terre rare con Kiev.
Lo riporta l'agenzia Interfax. "Questo significa che le forniture di armi americane probabilmente riprenderanno non appena" l'intesa "è conclusa", ha dichiarato Medvedev secondo l'agenzia di stampa russa.
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