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Medvedev: 'Svezia e Finlandia possibili obiettivi'

Medvedev: 'Svezia e Finlandia possibili obiettivi'

'Non dovevamo fidarci dell'Occidente, anche Italia. Zelensky farà una triste fine'

29 aprile 2025, 18:42

Redazione ANSA

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Dmitry Medvedev (secondo da sinistra) © ANSA/EPA

Dmitry Medvedev (secondo da sinistra) © ANSA/EPA

I Paesi che hanno aderito recentemente alla Nato, Svezia e Finlandia, sono diventati automaticamente "bersagli" delle forze russe in possibili rappresaglie anche con "una componente nucleare". Lo ha detto l'ex presidente russo e attuale vice segretario del Consiglio di Sicurezza, Dmitry Medvedev. Questi Paesi "ora si trovano in un blocco ostile a noi", ha sottolineato Medvedev, citato dall'agenzia Tass. "Questo significa che sono automaticamente diventati un bersaglio per le nostre forze armate, con possibili attacchi di ritorsione e persino una componente nucleare", ha affermato l'ex presidente.

La Russia non avrebbe dovuto "fidarsi" di diversi Paesi occidentali, tra i quali l'Italia, ha aggiunto Medvedev. "Nei primi anni post-sovietici - ha affermato Medvedev, citato dall'agenzia Ria Novosti - ci siamo fidati troppo di coloro di cui non bisognava affatto fidarsi, che non meritavano la nostra fiducia". Tra questi, Medvedev ha citato "gli Stati Uniti e l'Europa occidentale, inclusi i più grandi Paesi, Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia".

 

Il numero due del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, ha dichiarato che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky "finirà nel modo più triste" e che le truppe russe devono concludere "con una vittoria" l'invasione dell'Ucraina e "distruggere" quello che lui, seguendo la definizione della propaganda del Cremlino, definisce "il regime neonazista di Kiev". Lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale russa Ria Novosti. "Quando il capo di uno Stato, anche uno così particolare come l'Ucraina, e un tipo così patologico come questo personaggio, si vanta di queste cose, significa solo una cosa: che alla fine anche lui finirà nel modo più triste", ha detto Medvedev, commentando la notizia, ripresa anche dalla Reuters, secondo cui Zelensky avrebbe elogiato l'intelligence ucraina per l'uccisione di alcuni alti ufficiali russi ma senza riferimenti a casi specifici. "Innanzitutto, dobbiamo completare l'operazione militare speciale in Ucraina con una vittoria e dobbiamo distruggere il regime neonazista di Kiev, ma il regime, non lo Stato, il cui destino è una questione del futuro", ha detto poi l'ex presidente russo usando la dicitura "operazione militare speciale" con cui il Cremlino indica l'aggressione militare contro l'Ucraina. La Russia di Putin ha invaso l'Ucraina sostenendo di volerla "denazificare", ma la tesi di Mosca secondo cui il governo di Kiev sarebbe "neonazista" è considerata del tutto infondata dalla stragrande maggioranza degli analisti politici. 



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