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Cile, la destra contro la senatrice Allende, figlia di Salvador

Cile, la destra contro la senatrice Allende, figlia di Salvador

Chiesta destituzione per la tentata vendita della casa del papà

SANTIAGO DEL CILE, 16 gennaio 2025, 23:20

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Dieci deputati della coalizione di centrodestra Chile Vamos hanno presentato una richiesta alla Corte costituzionale contro la senatrice del Partito socialista del Cile, Isabel Allende, affinché sia destituita dal suo seggio parlamentare dopo il fallito acquisto da parte dello stato della casa familiare dell'ex presidente Salvador Allende.
    "Al momento di esercitare il suo incarico il 30 dicembre (scorso), la senatrice ha partecipato alla vendita di un immobile di cui era proprietaria insieme ad altre persone affinché fosse acquistato dallo stato (rappresentato dal fisco cileno) a conoscenza o meno della presenza di un divieto costituzionale esplicito", si legge nel documento presentato oggi che si riferisce all'articolo 60, secondo comma, della Costituzione del Cile, che impedisce ai parlamentari di stipulare contratti con lo stato mentre esercitano le loro funzioni.
    Lunedì scorso a ricorrere alla Corte costituzionale per rimuovere Allende era stato il gruppo parlamentare del Partito Repubblicano, di estrema destra, il cui candidato presidenziale, José Antonio Kast, sta considerando di presentare un'accusa costituzionale anche contro la ministra della Difesa Maya Fernández Allende, nipote di Salvador Allende, l'altra autorità coinvolta nel contratto di vendita sfumato.
    A difesa di entrambe le autorità, oggi si è espressa la ministra dell'Interno, Carolina Tohá, che ha sottolineato la loro carriera impeccabile, chiarendo che gli errori nell'operazione sono stati ammessi e corretti subito. "I dettagli di quanto accaduto qui e le persone coinvolte sono ben noti: sono persone rette, che hanno sempre agito in buona fede", ha detto.
   

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