Riordinare i conti pubblici e
una decisa stretta sull'immigrazione irregolare: sono le
priorità in cima all'agenda del nuovo governo belga, guidato
dalla destra fiamminga dell'N-Va e dal futuro premier Bart De
Wever. L'accordo siglato ieri sera dalla cosiddetta coalizione
Arizona - che comprende anche le forze centriste e liberali
della Vallonia (Mouvement réformateur e Les Engagés), i
socialisti fiamminghi di Vooruit e i cristiano-democratici di
Cd&V - prevede innanzitutto misure per affrontare il deficit
pubblico sempre più alto (proiettato ben oltre il 4% del Pil,
tra i più alti d'Europa) e un approccio più severo sulle
politiche migratorie.
"Il cammino che stiamo per iniziare non sarà una passeggiata
di salute. Le sfide che ci aspettano richiedono sacrifici da
parte di tutti gli attori della nostra società. Chi dice il
contrario mente ai cittadini. Il nostro governo ha deciso
guardare in faccia la realtà e intraprendere le azioni
necessarie a proteggere e rafforzare la prosperità di tutti i
cittadini", ha affermato De Wever, sottolineando che "per la
prima volta da sedici anni" il Belgio avrà "un governo che gode
di un sostegno democratico da entrambi i lati" di Vallonia e
Fiandre.
La prima sfida per la coalizione Arizona sarà quella delle
finanze pubbliche. "Invertire strutturalmente questa tendenza
dannosa sarà il più importante compito del nostro governo"; ha
spiegato il sindaco di Anversa e futuro premier, determinato ad
attuare "una serie di riforme che garantiscano la sostenibilità"
economica "a lungo termine". Sul fronte migratorio è stata
annunciata una lotta "più decisa" all'immigrazione clandestina:
l'accesso al sistema sociale belga sarà più restrittivo e ai
nuovi arrivati verranno richiesti maggiori impegni per
l'integrazione.
Nel programma di governo trova spazio anche la sicurezza: il
Belgio conferma il suo impegno a destinare il 2% del Pil alla
difesa, mantenendo tuttavia il traguardo al 2029.
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