In contrasto con il dialogo avviato tra Washington e Mosca, crescono le tensioni fra la Gran Bretagna e la Russia, che ha annunciato l'espulsione di due diplomatici di Londra accusandoli di spionaggio. Affermazioni che il Regno Unito ha respinto come "malevole e infondate". Ma i servizi segreti russi rilanciano, affermando che Londra è "guerrafondaia" e cerca di boicottare gli sforzi di pace degli Stati Uniti in Ucraina.
I due espulsi da Mosca, che hanno due settimane di tempo per lasciare la Russia, sono il secondo segretario dell'ambasciata britannica e il marito del primo segretario. La decisione è stata comunicata ad un rappresentante dell'ambasciata di Londra convocato al ministero degli Esteri, che gli ha tramesso una "forte protesta" affermando che i due hanno fornito "deliberatamente false informazioni" sul proprio conto quando hanno ricevuto il visto d'ingresso in Russia, presentandosi come diplomatici anziché come membri dei "servizi speciali britannici" quali sono. E il servizio d'intelligence interno russo (Fsb) ha affermato che "questi diplomatici stavano portando avanti attività di sovversione e di intelligence che minacciavano la sicurezza della Federazione Russa".
Londra ha negato tutto: "Non è la prima volta che la Russia muove accuse malevole e infondate contro il nostro personale", ha dichiarato il Foreign Office. Ma il ministero degli Esteri russo ha insistito, avvertendo Londra che se "provocherà una escalation della situazione, la parte russa darà una decisa risposta simmetrica".
Quello di oggi è del resto l'ennesimo capitolo nel botta e risposta di espulsioni e ritorsioni incrociate fra Russia e Regno Unito sullo sfondo dell'escalation delle tensioni bilaterali, precipitate a livelli inediti dal periodo peggiore della Guerra Fredda, specie sulla scia del conflitto in Ucraina.
Nel settembre dello scorso anno sei impiegati del dipartimento politico dell'ambasciata britannica erano stati espulsi, sempre con l'accusa di spionaggio. Alla fine di novembre la stessa decisione era stata presa nei confronti del secondo segretario della sede diplomatica. In segno di risposta, il governo di Keir Starmer aveva annunciato la revoca dell'accredito e l'espulsione di un diplomatico russo di stanza a Londra.
I media britannici ricordano anche che la settimana scorsa un tribunale inglese ha condannato per spionaggio in favore di Mosca i componenti di una presunta cellula formata da cittadini bulgari. A contribuire a fare impennare la tensione è stata la recente condanna in Russia a 19 anni di reclusione di James Anderon, cittadino britannico di 22 anni catturato lo scorso novembre nella regione di Kursk, dove, secondo l'accusa, era entrato combattendo come mercenario con le truppe ucraine.
Una sentenza criticata "fermamente" da Londra, che ha parlato di "false accuse". A calcare ulteriormente la mano è tuttavia il servizio d'intelligence esterno russo (Svr), secondo il quale la Gran Bretagna sta cercando di sabotare gli sforzi di Donald Trump di riportare la pace in Ucraina perché si vede esclusa dal dialogo avviato dal presidente americano con la Russia sul rimodellamento dell'architettura di sicurezza in Europa e nel mondo. In particolare, affermano i servizi russi, le autorità del Regno Unito temono che la perdita di controllo sull'Ucraina metta in discussione i suoi piani di creare una "cintura russofobica di Stati limitrofi" alla Russia.
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