''Vogliamo lanciare da Napoli una
sollecitazione affinché in Italia e nell'Europa mediterranea sia
abbracciato uno stile critico e libero nei confronti del sistema
europeo. La nostra opinione, per ciò che concerne il settore dei
professionisti e nello specifico la categoria dei
commercialisti, è che le classi dirigenti dovrebbero frenare la
deriva tecnocratica e finanziaria che in Europa sembra
travolgere anche i bilanci azienda". Lo ha detto Salvatore
Tramontano, presidente Fondazione Odcec Napoli, nel corso del
forum "La Grecia mette in discussione l'Eurosistema. E
l'Italia?".
"L'Ordine dei dottori commercialisti ha la priorità di
sottoporre l'Eurosistema al vaglio di una capacità di
osservazione critica, consapevole e responsabile", ha
sottolineato Vincenzo Moretta, numero uno dei commercialisti
napoletani. "Bisogna verificare se la costruzione europea sia
perfetta o non sia un'edificazione densa di fragilità, alla luce
della posizione assunta dalla Grecia all'indomani delle elezioni
politiche 2015". Per Achille Coppola, segretario nazionale
dei commercialisti, "occorre rigore nei bilanci e rispetto delle
regole. E poi bisogna evitare la concentrazione delle ricchezze.
Purtroppo la recente crisi economica ha fatto sì che i forti
siano sempre più forti e intransigenti con i deboli, principi
che sono in contraddizione con la solidarietà e il rispetto
delle regole".
"E' necessario guardare all'equità di un sistema europeo che
oggi è certamente sbilanciato a favore dei paesi più ricchi e
potenti - ha osservato Michele Saggese, presidente del sindacato
nazionale ADC - e sfavorisce chi si trova in una situazione di
disagio economico. In questo contesto, è importante il ruolo dei
commercialisti per lo sviluppo delle imprese italiane".
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