Arresti domiciliari con il
braccialetto e in un appartamento di Milano diverso da quello
proposto in precedenza. E' la modifica dell'istanza presentata
alla Corte d'Appello, tramite il suo legale, da Mohammad Abedini
Najafabadi, l'iraniano fermato a Malpensa lo scorso 16 dicembre
su richiesta degli Stati Uniti, e ora detenuto a Opera.
Il 'ritocco' della richiesta è arrivato dopo parere negativo
della procuratrice Generale di Milano Francesca Nanni
all'istanza depositata a fine anno ritenendo non ci siano le
condizioni per tutelare il pericolo di fuga anche perché, tra
l'altro, non contemplava il braccialetto elettronico.
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