Piazza Affari amplia di nuovo il
calo dopo il passaggio di metà seduta, nel giorno dello stacco
di alcune cedole, tra scambi piuttosto sottili per 1,2 miliardi
di euro di controvalore dovuti al ponte tra Pasqua e il 25
aprile. L'indice Ftse Mib cede l'1% a 35.647 punti, con lo
spread tra Btp e Bund stabile sui 118 punti e il rendimento
annuo italiano in calo di 1,4 punti al 3,62% e quello tedesco di
1,8 punti sotto al 2,45%.
Staccano la cedola Prysmian (-3,76% rettificato), penalizzata
insieme al resto del settore in Europa da una possibile pausa di
Amazon sulla realizzazione di nuovi data-center, e Stellantis
(-3,28% rettificato), penalizzata da taglio della
raccomandazione degli analisti di Redburn da 'buy' a 'neutral'.
Riduce il calo Banco Bpm (-1,34%) su cui Unicredit (-1,16%) è in
stallo per l'Ops, in assenza di chiarimenti del governo sulla
golden power. Accelera Generali (+1,7%) nell'antivigilia
dell'assemblea per il rinnovo delle cariche. Seguono Tim
(+1,55%), Unipol (+1,48%), Italgas (+1,37%), Hera (+1,25%),
Inwit (+1,2%) che ha avviato la prima fase del piano di
riacquisto di titoli, Terna (+1,14%), Enel (+1,1%), Snam
(+0,96%) e Intesa (+0,81%). Caute Popolare Sondrio (+0,29%),
Bper (+0,1%), Mps e Mediobanca (+0,05% entrambe).
Pesano Amplifon (-3,21%) e Diasorin (-2%), staccano la cedola
Campari (-1,15% rettificato) e Iveco (-0,84% rettificato).
Debole Saipem (-1,58%) alla vigilia dei conti trimestrali.
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