Quasi 2.000 persone si sono radunate stasera in piazza della Signoria a Firenze per la manifestazione indetta dall'assemblea dei lavoratori della fabbrica Gkn di Campi Bisenzio insieme ad Anpi Firenze. "Abbiamo scelto una data storica, quella della Liberazione, l'11 agosto - ha detto Dario Salvetti, membro della Rsu - perché non è un atto singolo, ma un processo che deve prendere nuove forme. Noi vinciamo se siamo tutti in questa lotta". Prima dell'avvio del corteo i manifestanti, che chiedono il ritiro della procedura di licenziamento per i 422 lavoratori della fabbrica, sono stati salutati dal sindaco di Firenze Dario Nardella, con tutta la giunta. Presenti all'iniziativa, tra gli altri, anche il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, e Adelmo Cervi, figlio di Aldo Cervi, uno dei sette fratelli uccisi dai nazifascisti nel 1943, il quale ha voluto dare la sua solidarietà personale ai licenziati dalla Gkn. "Torniamo a chiedere al presidente del Consiglio Draghi con la sua autorevolezza di prendere in mano la situazione Gkn, perché per le sue caratteristiche può rappresentare un precedente grave e pericoloso", ha detto il sindaco Dario Nardella, stasera alla manifestazione. "Le lavoratrici e lavoratori protestano con giuste ragioni - ha affermato - per un licenziamento incomprensibile e inaccettabile. Non possiamo che sposare questa causa chiedendo al governo il massimo impegno per interrompere la procedura di licenziamento". Un corteo, con striscioni e bandiere, è partito da piazza della Signoria ha sfilato nelle vie del centro e sui lungarni accompagnato dal ritmo di tamburi. I manifestanti hanno intonato la canzone 'Occupiamola', diventata l'inno contro i licenziamenti e la chiusura della fabbrica, poi è risuonato 'Bella Ciao'. In testa al corteo le bandiere dell'Anpi seguite da grandi striscioni a due aste con il motto "Insorgiamo".
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