Beppe Grillo assente in aula al tribunale di Livorno per la prima udienza del processo che lo vede imputato di violenza privata e lesioni personali per l'aggressione al giornalista televisivo Francesco Selvi del 7 settembre 2020, sulla spiaggia di Marina di Bibbona.
Il giornalista lo aveva avvicinato per una intervista per la trasmissione di Rete 4 'Diritto e Rovescio'.
Secondo l'accusa
Grillo strappò di mano il cellulare al giornalista mentre gli
stava facendo domande e lo spinse per le scale dello
stabilimento procurandogli una caduta e un trauma distorsivo al
ginocchio sinistro, ma il comico e fondatore di M5s contesta
questa ricostruzione della vicenda.
L'udienza odierna ha organizzato il processo. Prevista
l'audizione di quattro testimoni alla prossima udienza del 19
settembre, che saranno lo stesso Francesco Selvi, il quale è
parte civile ed è assistito dall'avvocato Claudio Emeri, i due
proprietari dello stabilimento balneare dove avvenne il fatto e
un addetto della stessa struttura. In udienze successive
potrebbe essere interrogato l'imputato, dato che sia la parte
civile sia la difesa hanno chiesto l'esame di Beppe Grillo, che
è difeso dall'avvocato Enrico Grillo di Genova. Il processo
verterà in buona parte sulle immagini filmate che verranno
visionate in aula nelle prossime udienze. Ci sono quelle fatte
da Selvi col cellulare mentre tentava di intervistare Grillo e
quelle delle telecamere della videosorveglianza dello
stabilimento balneare. L'Ordine dei Giornalisti e la Federazione
Nazionale della Stampa si sono formalmente costituiti parte
civile con l'avvocato Giulio Vasaturo che ha spiegato: "Odg e
Fnsi sono al fianco di Francesco Selvi in questo processo penale
per sostenere un'istanza di pieno riconoscimento e di
salvaguardia dell'articolo 21 della Costituzione. La violenza
che è stata posta in essere ai danni del giornalista Francesco
Selvi non lede solo il singolo giornalista ma l'intera comunità
degli operatori dell'informazione perché costituisce uno
strumento intollerabile attraverso cui si è tentato di
condizionare la libertà di stampa".
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