Si è tenuta, nella Sala della
Conciliazione ad Assisi, una seduta straordinaria
dell'Osservatorio regionale sulle infiltrazioni mafiose e
l'illegalità in Umbria. E' stata l'occasione - spiega il Comune
- per monitorare e condividere strumenti conoscitivi e proposte
sul tema del rischio di infiltrazione criminale in ambito
economico, imprenditoriale e commerciale.
"L'Osservatorio - ha sottolineato il presidente Walter
Cardinali - conferma la propria volontà di vivere i territori,
ascoltando la cittadinanza e rintracciando possibili proposte da
tradurre in pratiche concrete, per quello che è la nostra
competenza".
La scelta di convocare l'Osservatorio in seduta straordinaria
ad Assisi è motivata dal rischio di infiltrazione in ambito
economico e dalle segnalazioni specifiche che sono pervenute in
sede regionale.
Nel suo saluto il sindaco Stefania Proietti ha salutato i
componenti dell'Osservatorio e i presenti dicendo "che la porta
del palazzo comunale è sempre aperta, vi ringrazio per essere
qui perché accendete un faro sulla nostra realtà che può essere
considerata paradigmatica".
"Assisi - ha sostenuto il sindaco - sta vivendo un momento di
grande crescita di flussi turistici, si è rafforzato il nostro
sistema di accoglienza e le presenze turistiche cresceranno
ancora di più nei prossimi anni verso l'ottavo centenario
francescano e il Giubileo. Già dallo scorso anno è aumentata
l'affluenza dai paesi stranieri e questo contribuisce a
'velocizzare' i flussi economici generati da 1,5 milioni di
presenze e qualche milione di escursionisti. Questo contesto può
prestarsi purtroppo a situazioni 'drogate' del mercato dei
servizi in particolare nel settore food and beverage, perché le
eventuali illegalità hanno a disposizione involontarie
'lavatrici' di denaro. Vediamo sotto i nostri occhi situazioni
anomale e dubbie che, come amministrazione, non manchiamo di
denunciare alle autorità competenti. Tuttavia esistono gli
anticorpi nella nostra comunità che richiamo tutta ad atti di
responsabilità: il denaro, sterco del diavolo lo chiamava San
Francesco, e il profitto non sono tutto nell'economia di una
città".
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