"La Now Culture non riguarda solo
ciò che le persone vestono, ma quello che pensano": è il
messaggio lanciato dal designer Massimo Giorgetti, fondatore e
direttore creativo del brand Msgm, agli studenti del nuovo corso
in Fashion Marketing and Communication Ied Milano.
"Per ispirarmi - ha raccontato il 48enne stilista riminese -
mi incuriosisco alle persone, le osservo, guardo a cosa pensano,
a cosa possono desiderare. Mi ispiro anche alla musica che
ascoltano, alle serie tv. Da qui comprendo cosa può piacere
anche nella moda. Nel mondo è tutto molto collegato. Tutti i
miei successi sono stati incidenti culturali, derivanti
dall'incontro tra settori ed elementi diversi. L'incidente
culturale può essere una forma di creatività (e marketing) molto
potente, ma a fare la differenza - ha chiosato - è l'essere
umano".
Un concetto sottolineato anche dal direttore di Ied Milano,
Danilo Venturi, autore - tra gli altri, del volume Brand
Persona: The Four-Step Method: "I brand devono ricordare che i
consumatori hanno una vita, e la loro vita non è quel capo che
vogliamo vendergli, ma tutto il resto, i viaggi che fanno, i
cibi che mangiano, gli sport che praticano. Il marketing della
moda è anche questo e i clienti sono prima di tutto persone".
"La società sta attraversando cambiamenti importanti e la
moda deve seguirli" ha riflettuto Giorgetti, sottolineando che
"la moda è un continuo compromesso, un commitment tra un insieme
di fattori. Per questo gli addetti ai lavori hanno perso un po'
il sogno. Ma la moda - ha concluso - deve essere sogno, dobbiamo
lavorare perché ritorni".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA