"Io ho detto sarebbe l'ideale avere
almeno un'ora di educazione all'affettività nelle scuole. Quello
sarebbe il punto di arrivo". Lo ha detto Gino Cecchettin
all'Università di Trento, raccontando gli obiettivi della
Fondazione Giulia Cecchettin.
"Vorrei dare gli strumenti a chi come Filippo di fronte alla
rottura di una relazione, di fronte ad un 'no', non sa come
gestire quella situazione. Ascoltando gli esperti, abbiamo detto
che bisogna fare cultura, bisogna fare educazione, capire cos'è
la violenza, come difendersi da quella violenza. Questo è il
progettone che ci siamo dati. E penso che incontri come questo
vogliano dare un piccolo contributo a quello che stiamo facendo.
Poi il grosso arriverà quando il comitato scientifico stesso si
metterà all'opera".
"Non da ultimo cercheremo di incentivare un percorso verso
l'affrancamento da alcuni stereotipi, in primis quello per cui
ingegneria è un percorso da maschi mentre scienze
dell'educazione è da femmine, quindi dando delle borse di studio
alle studentesse che affrontano le Stem", ha aggiunto
Cecchettin.
Nella Fondazione c'è anche un comitato giovanile "nato dai
compagni di classe di Giulia, che mi hanno chiesto che cosa
potessero fare per aiutarmi. Io ho detto loro: facciamo un
comitato giovanile", ha concluso Cecchettin. "Nella mia idea può
essere qualcosa con una vita propria. Sarebbe bello avere un
rappresentante del comitato giovanile in ogni scuola d'Italia".
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