Metti sei operai disoccupati.
Metti le bollette da pagare, l'affitto che incombe e un figlio che, senza alimenti, si rischia di perdere.
E metti una folle idea: lanciarsi in uno streap tease, tutto al maschile. A vent'anni dalla prima americana a Broadway, e dopo più di 70 mila spettatori in tre mesi di repliche, arriva anche a Roma The Full Monty, versione italiana firmata da Massimo Romeo Piparo,del musical di Terence McNally e David Yazbech tratto dal film di Peter Cattaneo. In cartellone al Sistina dal 13/2 all'8/3 (e poi in tournée al sud), pronti a "spogliarsi" sono Paolo Conticini, Luca Ward, Gianni Fantoni, Jonis Bascir, Nicolas Vaporidis (al debutto nel musical) e Sebastiano Vinci.
"Quando nel '97 il film usciva al cinema - racconta Piparo che dello spettacolo è anche produttore - si parlava di una piaga della società di quell'epoca: la grande trasformazione dell'economia industriale con perdite di milioni di posti di lavoro in tutta Europa. La disoccupazione sembrava un fulmine a ciel sereno, ma passeggero. Vent'anni dopo, invece, il tema è tutt'altro che superato, anzi sempre più attuale". E tra "l'affidamento di un figlio, la separazione, la diversità - aggiunge Conticini - notiamo a volte che il pubblico si illumina, forse perché alcuni uomini si rivedono in noi".
Spostata la vicenda dalle acciaierie di Sheffield in una Torino in crisi post industriale, il musical, tra l'orchestra dal vivo, canzoni e risate, è anche una bella storia di riscatto sociale.
Con spogliarello finale che diventa una festa di liberazione. Il più disinibito? "Fantoni", rispondo tutti all'unisono. I più timidi, "Conticini e Ward. Ma è uno spettacolo per tutta la famiglia - assicurano - Il finale è un gioco di luci e fumo".
Nel cast, Laura Di Mauro, Elisabetta Tulli, Valentina Gullace, Tancredi Di Marco/Christian Roberto e Paila Pavese nel ruolo di Janette
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