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Dal '600 a de Chirico a Warhol, il cibo nell'arte

Dal '600 a de Chirico a Warhol, il cibo nell'arte

Dal 24 gennaio a Brescia 100 opere introducono tema Expo 2015

ROMA, 12 gennaio 2015, 16:58

Nicoletta Castagni

ANSACheck

Mostre: Da '600 a de Chirico a Warhol,il cibo nell 'arte - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mostre: Da  '600 a de Chirico a Warhol,il cibo nell 'arte - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mostre: Da '600 a de Chirico a Warhol,il cibo nell 'arte - RIPRODUZIONE RISERVATA

    Introduce i grandi temi di Expo 2015 ('Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita') la grande mostra che a Brescia raccoglie un centinaio di dipinti per raccontare in che modo, dall'età barocca a oggi, l'arte ha rappresentato il cibo. Dal 24 gennaio al 14 giugno a Palazzo Partinengo saranno allestiti capolavori di celebrati antichi maestri come Campi, Baschenis, Ceruti, Figino, Recco, e, tra i moderni e contemporanei, Magritte, de Chirico, Manzoni, Fontana, Lichtenstein, Andy Warhol.
    Intitolata 'Il Cibo nell'Arte. Capolavori dei grandi maestri dal Seicento a Andy Warhol', la rassegna è stata curata da Davide Dotti, che si è avvalso della collaborazione di un comitato scientifico internazionale per selezionare opere significative, capaci di ricostruire un lungo ed emozionante viaggio attraverso le diverse correnti pittoriche succedutesi nel corso del tempo, dal Barocco al Rococò, dal Romanticismo ottocentesco alle avanguardie del '900. Lo scopo è quello di far apprezzare al largo pubblico degli appassionati le varie iconografie correlate alla rappresentazione del cibo che movimenti e singoli artisti hanno affrontato con estro e originalità.
    Il percorso espositivo, ordinato secondo criteri iconografici e cronologici, intende infatti rivelare quanto i pittori attivi tra XVII e XIX secolo amassero dipingere i cibi e i piatti tipici delle loro terre d'origine, e di conseguenza far scoprire pietanze e alimenti oggi completamente scomparsi, di cui è difficile immaginare anche il sapore. Inoltre, grazie alla collaborazione con alcuni dipartimenti di Scienze Alimentari di atenei nazionali, che per l'occasione hanno analizzato in maniera scientifica le tavole imbandite e le dispense immortalate nelle tele del '600 e '700, è possibile attingere a preziose informazioni sull'alimentazione e sui gusti dell'epoca.
    Le sezioni tematiche della mostra saranno dieci: l'allegoria dei cinque sensi, mercati dispense e cucine, la frutta, la verdura, pesci e crostacei, selvaggina da pelo e da penna, carne salumi e formaggi, dolci vino e liquori, tavole imbandite, per finire con il cibo nell'arte del XX secolo. Tra i capolavori allestiti, provenienti dalle meravigliose collezioni bresciane, figureranno i 'Mangiatori di ricotta' di Vincenzo Campi e il 'Piatto di pesche' di Ambrogio Figino, considerata la prima natura morta della storia dell'arte italiana, dipinta circa un lustro prima della 'Canestra' di Caravaggio. Ecco quindi lo strepitoso pendant di nature morte, mai esposto prima d'ora, di Giacomo Ceruti detto Pitocchetto, ma anche il 'Tavolo con angurie' del pittore divisionista Emilio Longoni e l''Ultima Cena' di Andy Warhol, appartenente alla famosa serie in cui il padre della Pop Art ha reinterpretato il 'Cenacolo' di Leonardo. A chiudere idealmente il percorso, ci sarà la spettacolare Piramide alimentare, installazione appositamente realizzata da Paola Nizzoli.
    'Il Cibo nell'Arte' offrirà anche un ricco apparato didattico per tutte classi di ogni ordine e grado. Nei laboratori didattici, per i più piccoli, si potranno sperimentare esperienze multisensoriali sul riconoscimento non convenzionale di gusti, odori, colori e consistenze di vari cibi. E si potrà mettere a punto un elaborato, simulando e reinterpretando il processo creativo dell'artista, utilizzando i materiali messi a disposizione tra cui pasta, frutta secca, legumi, riso.
   

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