"Per mantenere e, auspicabilmente,
migliorare lo standard di vita attuale appare evidente la
necessità di un ritorno alla centralità della manifattura". Ne è
convinto il presidente di Confindustria Udine, Gianpietro
Benedetti.
"Ancora oggi - osserva - nonostante tutto, siamo il secondo
Paese manifatturiero in Europa, dopo la Germania. Ma serve una
vision, che vuol dire prima di tutto consapevolezza e poi
politiche industriali europee, nazionali e regionali da
scaricare a terra, per scongiurare il declino e disegnare un
rinascimento manifatturiero in grado di sostenere uno sviluppo
innovativo, sostenibile e inclusivo, capace di generare valore
aggiunto e, di conseguenza, le risorse indispensabili a
finanziare il welfare e a rendere sostenibile il nostro
gigantesco debito pubblico. Non ci stancheremo mai di dire che
la precondizione, direi culturale, necessaria è creare un
ambiente friendly per chi fa impresa".
Secondo Benedetti, "bisogna poi avere la determinazione per
affrontare politiche di medio-lungo termine in settori chiave:
famiglia e natalità, immigrazione ragionata, orientamento
scolastico e formazione. Di pari passo, bisogna sostenere in
modo strutturale l'innovazione tecnologica, con la
consapevolezza che questa innesca automaticamente anche la
sostenibilità ambientale. E avere, infine, il coraggio di
utilizzare il Pnrr, che è l'unico progetto-Paese oggi esistente,
l'unica fonte di veri investimenti che non possiamo permetterci
di sprecare, anche come opportunità per fare le riforme e le
semplificazioni normative e burocratiche che attendiamo da
decenni".
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