"Il Cile non si arrende
né si inginocchia davanti alla criminalità". Con queste parole,
il presidente del Cile Gabriel Boric ha promulgato oggi la nuova
Legge Antiterrorismo che abroga quella del 1984 emanata durante
la dittatura di Augusto Pinochet. "È parte dello sforzo maggiore
che stiamo portando avanti per lasciare il Cile in migliori
condizioni per combattere il crimine organizzato, polizie meglio
equipaggiate e più protette, con quartieri meglio illuminati,
con più posti nelle carceri, con frontiere meglio protette", ha
dichiarato il presidente in una cerimonia al Palazzo della
Moneda.
La nuova norma è parte dell'Impegno Trasversale per la
Sicurezza, un accordo sottoscritto due anni fa dall'esecutivo
con le due associazioni cilene dei comuni e dei governatori e
delle governatrici. La nuova legge antiterrorismo è in linea con
"gli standard internazionali di uno Stato democratico di
diritto", usando come riferimento le legislazioni di Spagna,
Germania e Stati Uniti e permetterà una persecuzione penale
efficace e anticipata del terrorismo, poiché abilita tecniche
speciali di indagine.
Tra le novità, sanzioni per coloro che fanno parte di
un'associazione terroristica solo per il fatto di parteciparvi,
con pene che vanno da 5 anni e 1 giorno a 15 anni, il reato
individuale della collocazione o dell'invio di ordigni esplosivi
e sanzioni contro chi commette reati "comuni" (estorsione,
traffico di droga o armi) con l'intenzione di favorire
associazioni terroristiche.
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