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A Venezia quel genio di Enzo Jannacci in Vengo anch'io

A Venezia quel genio di Enzo Jannacci in Vengo anch'io

Dal figlio a Vasco Rossi, musica e memorie nel docu di Verdelli

ROMA, 26 luglio 2023, 19:10

Redazione ANSA

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Il genio creativo musicale di Enzo Jannacci in un film documentario biografico che sarà presentato Fuori Concorso alla Mostra del cinema di Venezia. Si intitola Enzo Jannacci Vengo anch'io il nuovo film di Giorgio Verdelli, dedicato al grande talento, spesso spiazzante, dell'autore milanese. Grazie a un sapiente uso del montaggio, è lo stesso Jannacci il narratore del film. I momenti topici, le collaborazioni con l'amico Giorgio Gaber, con Dario Fo, l'incontro con Cochi & Renato, ma anche le avventure sui palchi, teatri, cantine e quella vocazione di medico che forse gli sarebbe piaciuto seguire di più, vengono raccontate in prima persona, recuperando le sue parole da un'intervista finora inedita, rilasciata nel 2005 allo stesso Giorgio Verdelli.
    Nel film, prodotto da Sudovest Produzioni e Indigo Film, in associazione con Gianfranco Romano, con la partecipazione di Ala Bianca Group e Jando Music ci si immerge, a bordo di un vecchio tram, in una Milano quasi senza tempo, in bilico tra ieri e oggi, per restituire, grazie ad uno straordinario materiale di repertorio, spesso inedito, e a prestigiose testimonianze di amici e colleghi, un ritratto di quello che Paolo Conte ha definito: "il più grande cantautore italiano". Tanti i compagni di viaggio: da Diego Abatantuono a Cochi Ponzoni, Massimo Boldi e Nino Frassica passando per i racconti di colleghi come Paolo Conte, Roberto Vecchioni e Paolo Rossi. Nel film anche la straordinaria testimonianza di Vasco Rossi. E ancora, l'omaggio affettuoso di J-Ax, i ricordi di Claudio Bisio, Dori Ghezzi, Dalia Gaberscik, Paolo Tomelleri, Gino & Michele, del fotografo Guido Harari, del suo regista abituale Ranuccio Sodi e di Fabio Treves ma anche gli attestati di profonda stima di Francesco Gabbani, Valerio Lundini ed Elio. Il racconto più intimo e struggente è quello che fa il figlio Paolo davanti al pianoforte del padre, con cui visse un lungo sodalizio artistico. Paolo ha collaborato attivamente al docufilm realizzando anche una bellissima versione strumentale in forma di ballad di Vengo Anch'io e una di Lettera da lontano e ha messo a disposizione l'archivio personale. 
   

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