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Italia agli Oscar, l'orafo Penko della croce di Conclave

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Italia agli Oscar, l'orafo Penko della croce di Conclave

Bottega fiorentina ha creato 500 gioielli per il film candidato

LOS ANGELES, 27 febbraio 2025, 15:03

di Lucia Magi

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Riccardo Penko ha l'altezza del corazziere e il sorriso del bambino. Fiorentino di Campo di Marte, 25 anni, terza generazione della famiglia di orafi che ha disegnato e realizzato i gioielli indossati dagli attori di Conclave, il thriller sull'elezione pontificia che corre per otto Oscar. Tra questi, c'è quello per i costumi di Lisy Christl.

"Tutto è cominciato quando ci ha contattati la costume supervisor, Ilaria Marmugi, anche lei fiorentina. La mia famiglia ha fondato una scuola di arte sacra e per questo ha pensato fossimo gli artigiani adatti a realizzare gli accessori per il film. Era il 20 settembre del 2022", ricorda con precisione il giorno in cui è cominciata l'avventura che l'ha portato nel cuore di Hollywood, per la sua notte più speciale.

"Dopo tre mesi esatti, avevamo già mandato a Cinecittà oltre 530 gioielli", calcola. In mezzo, uno studio meticoloso della sceneggiatura e dei personaggi, per modellare su ognuno il giusto set di anelli, gemelli da polso, spille, catene e croci cardinalizie. "Abbiamo usato argento e leghe di oro e argento, granati, topazi, lapislazzuli e pietre di luna, con tecniche tradizionali fiorentine come il traforo, l'incisione a bulino e la fusione a cera persa, oltre al nostro marchio di fabbrica, il Penkato. Le croci sono incise fronte e retro e le abbiamo consegnate con un libretto che spiega storia e simbologia che vi sono raffigurate".

Un lavoro di ricerca artistica e teologica che ha aiutato gli attori a entrare nei panni dei religiosi a cui dovevano dare vita. "La croce di Suor Agnese (Isabella Rossellini, candidata all'Oscar per il ruolo) è tozza e compatta, d'argento: dà l'idea della compostezza e frugalità della donna. La croce del Cardinale Tedesco (Sergio Castellitto), il reazionario che fuma e mangia voracemente, è molto elaborata e ricca. "Quando quasi tutti i personaggi indossano la stessa uniforme - una tunica nera - è importante caratterizzarli dai dettagli. Ma che questi siano coerenti con la realtà storica e di fede".

Nella bottega a due passi della cupola di Brunelleschi, la commissione per il film di Edward Berger "ha fatto saltare sabati, domeniche e ore di sonno. Ma ne è valsa la pena", assicura il giovane Penko. "L'esperienza più gratificante di questi giorni è stata regalare all'attore Stanley Tucci la croce che ha indossato sul set", riflette. L'incontro è avvenuto all'Agbo, la casa di produzione dei fratelli Joe e Anthony Russo, che proprio a Tucci hanno assegnato il loro annuale Renaissance Award dedicato ai talenti italo americani di Hollywood.

L'attore e star della tv, notoriamente amante dell'Italia, ha accolto il dono con un sorriso commosso. "Porterà con sé il ricordo del film e anche di noi", dice Riccardo, che domenica non calcherà il tappeto rosso, ma farà il tifo da Los Angeles. Se la statuetta per i migliori costumi andrà a Conclave, il merito sarà anche suo.

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