(di Mauretta Capuano)
Più ombre che luci nel 2024 per le
librerie. In calo l'indicatore sulla fiducia, solo parzialmente
mitigato dalle aspettative di ripresa per la fine dell'anno.
Peggiorate anche le attese sull'andamento dei ricavi, con -8
punti sul 2023, e la situazione occupazionale, che riflette il
trend del settore, con una flessione degli organici nella prima
metà del 2024 e una ripresa nel secondo semestre, ma inferiore
al 2023. Si confermano, inoltre, le difficoltà finanziarie e di
accesso al credito: meno librerie vedono accolta per intero la
propria richiesta (64,3%) e la maggior parte di quelle che
chiede finanziamenti lo fa per ottenere liquidità (82,1%)
piuttosto che per investimenti sull'attività (5,3%).
Sono i principali risultati che emergono dall'Osservatorio
sulle librerie in Italia e dal focus Group sulle librerie di
catena, realizzati da Ali - l'Associazione Librai Italiani
aderente a Confcommercio, in collaborazione con Format Research.
A pesare sul comparto sono soprattutto gli aumenti dei costi
e le criticità legate al funzionamento delle nuove Carte
Cultura. "Gli andamenti di gennaio e di febbraio 2025 purtroppo
confermano, e anzi peggiorano, i dati del 2024 sulla contrazione
di vendite e di lettori. Questo trend avrà ripercussioni
importanti sia sugli investimenti che sulla tenuta della rete
commerciale, che vede erodersi la capacità di far fronte agli
impegni assunti. Accesso al credito e risorse finanziarie sono,
dunque, oggi più che mai strumenti fondamentali per le librerie"
dice il presidente di Ali Confcommercio, Paolo Ambrosini.
Secondo la ricerca, in particolare, le librerie soffrono per
l'aumento dei costi di produzione e gestione, di affitti e
personale, per la complessità nella logistica e nei processi
organizzativi, per la diminuzione della popolazione scolastica
dovuta al declino delle nascite che costituisce una difficoltà
anche in prospettiva futura. Il rincaro delle materie prime e
dei costi di stampa ha poi spinto gli editori ad aumentare i
prezzi di copertina, con il rischio di ridurre ulteriormente le
vendite e il numero di lettori. Inoltre, per le librerie la
sostituzione dell'App18 con le nuove Carte Cultura ha avuto un
impatto negativo sulle abitudini di consumo dei lettori più
giovani e sulle vendite. La decisione di erogare il contributo
secondo limiti Isee ha, infatti, spostato la spesa dei giovani
verso i libri scolastici e universitari, riducendo le letture
per svago.
Il nuovo decreto Cultura e il Piano Olivetti - secondo l'Ali
- contengono misure utili, ma non sufficienti a sostenere il
settore del libro e la crescita culturale. Tra le misure
proposte per sostenere il settore: la detrazione fiscale per
l'acquisto di libri e il potenziamento delle Carte Cultura,
estendendo la platea di beneficiari e aumentando il plafond.
"La recente approvazione del decreto Cultura con il piano
Olivetti è certamente un segnale di attenzione da parte del
governo che ci auguriamo possa trovare una sua continuità e un
rafforzamento nel tempo" sottolinea Ambrosini.
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