Il fascino immortale di una fiaba
sulle punte con la straordinaria musica di Čajkovskij incanta il
pubblico cagliaritano. Successo e numerosi applausi al Teatro
Lirico per la prima de La bella addormentata nella versione del
Balletto dell'Opera nazionale di Riga con la coreografia di
Aivars Leimanis - sua anche la messinscena - ispirata alla
raffinata e storica versione di Marius Petipa che ha debuttato a
San Pietroburgo, al Teatro Mariinskij, il 15 gennaio 1890. La
compagnia lettone, autorevole esempio della tradizione
coreografica romantica, ritorna al Lirico dopo il successo nel
2010 con Lo schiaccianoci e nel 2009 con Le corsaire.
Sotto i riflettori i solisti e il corpo di ballo della
storica compagnia che conquista il pubblico con virtuosistici
assoli, pas de deux, pas de trois, scene corali. Prende forma
la storia delle principessa Aurora, danzata da Sabīne Strokša,
vittima di un incantesimo da parte della fata malvagia
Carabosse, Annija Kopštāle, che la condanna a un sonno profondo
fino a quando non sarà ridestata dal bacio del Principe Désiré,
interpretato da Philip Fedulov.
"Ai ballerini è richiesto un senso dello stile impeccabile,
in particolare posizioni perfette di mani e piedi - sottolinea
Aivars Leimanis - con danze tecnicamente impegnative, non solo
per i solisti principali". Ad accompagnare il racconto,
l'Orchestra del Lirico guidata da Mārtiņš Ozoliņš, direttore
principale dell'Opera e Balletto nazionale Lettone.
Tratto dalla fiaba La belle au bois dormant di Charles
Perrault, capolavoro della danza classica tra i più eseguiti al
mondo, è caratterizzato da un sontuoso sinfonismo, coniugato
alla magnificenza dell'allestimento drammaturgico e
coreografico. Una serata nel segno della celebrazione della
bellezza e dell'eleganza, della forza espressiva e della poesia
della danza classica.
Settimo titolo della stagione di lirica e balletto, sarà
replicato questa sera alle 20.30, il 15 alle 19, il 16 alle
20.30, il 17 alle 15.30 e alle 21, il 18 alle 17. "Mi piacerebbe
che il pubblico uscisse da teatro dopo aver visto La bella
addormentata con l'idea che non si tratti di un genere antiquato
e demodé, bensì vivo e avvincente e ancora appassionante anche
per le giovani generazioni", è l'auspicio di Valentina Bonelli,
critica di danza, protagonista di una brillante presentazione
del balletto al Carmen Melis.
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