Paolo Petroni
Non sono i numeri a fare la qualità
di un programma, ma anche quelli contano e, per la stagione
2024/25 del Teatro di Roma, si tratta di 48 spettacoli, 11
produzioni, 10 coproduzioni, 27 ospitalità, presentati sotto il
titolo di ''più di un teatro'', che vuole sottintendere proposte
diverse fatte in tre luoghi e rivolte a diversi pubblici.
Il tutto, per la prima volta, firmato da Luca De Fusco come
direttore artistico e dal nuovo Consiglio di amministrazione
presieduto da Francesco Siciliano e con Danilo del Gaizo,
Natalia Di Iorio, Daniela Traldi e Marco Prosperini, in attesa
della nomina del direttore amministrativo.
Siciliano ha presentato le mille iniziative e collaborazioni
che il teatro sta intraprendendo e De Fusco è partito dai due
filoni di ricerca della stagione: il primo dedicato ad Annibale
Ruccello, del quale sono stati programmati tre titoli che ce lo
restituiscono in tutta la sua complessità (Le 5 rose di Jennifer
- regia Geppy Gleijeses; Anna Cappelli, regia Claudio Tolcachir;
Ferdinando - regia Arturo Cirillo).
Si affronta poi la cultura
ebraica e la tragedia dell'antisemitismo (La banalità dell'amore
di Savyon Liebrecht - regia Piero Maccarinelli; A torto o a
ragione di Ronald Harwood - regia Giovanni Anfuso; Il Golem di
Majorga - regia di Jacopo Gassmann).
L'obiettivo per il Teatro Argentina è quello di rafforzare la
sua identità 'generalista' (e prima si è parlato di 'palinsesto'
insistendo con un linguaggio televisivo) e tra gli appuntamenti
si segnala il 'Re Lear' di Lavia, 'Guerra e pace' da Tolstoj di
De Fusco, i 'Sei personaggi' di Binasco, 'I ragazzi
irresistibili' di Simon con Orsini e regia di Popolizio,
'sarabanda' di Bergman con regia di Andò, tutti con anteprime
per studenti.
Per il Teatro India, che verrà aperto da un
'Riccardo III' di Shakespeare firmato da Luca Ariano e chiuso da
'Autoritratto' di Davide Enia, l'accento è stato posto sulla
sperimentazione dei nuovi linguaggi, dei giovani artisti e anche
sulla drammaturgia contemporanea (in attesa della riapertura del
Teatro Valle a giugno 2025, come precisato dall'assessore Miguel
Gotor). Per il Teatro Torlonia si parla di inziative culturali e
attenzione alla letteratura, dati i problemi del suo
palcoscenico per spettacoli normali, così sarà aperto dalla
'Giovanna d'arco'' della poetessa Maria Luisa Spaziani con
Mersila Sokoli e regia di De Fusco e poi vi sranno mssinscena di
racconti di autori d'oggi, da Flaiano a Parise, dalla Ortese
alla Sapienza, a cura di Emanuele Trevi.
La Stagione si nutre anche di una serie di alleanze con
istituzioni come Romaeuropa Festival (con cui corealizza due
spettacoli); prosegue la collaborazione con Short Theatre e
anche con il festival multidisciplinare sulla creatività Under
25, Dominio Pubblico, e con l'Accademia Nazionale d'Arte
Drammatica Silvio d'Amico. In continuità con il progetto
artistico vi sranno poi sconfinamenti in altre discipline
proseguendo il ciclo Luce sull'archeologia e Quando la scienza
fa spettacolo.
Tra le altre iniziative, riprende poi il Laboratorio teatrale
integrato Piero Gabrielli, promosso e realizzato con
l'Assessorato alla Cultura, dedicato all'integrazione tra
ragazzi con e senza disabilità e il coordinamento di Roberto
Gandini. Prosegue il Corso di Perfezionamento per attori e
attrici diplomati che va avanti dal 2015. Riprende Sciroppo
Teatro, progetto di Welfare culturale rivolto ai bambini in età
pediatrica e alle loro famiglie, promosso dal Comune di Roma in
collaborazione con l'Ordine provinciale dei Medici. Infine
partirà sul Teatro Valle Trecento anni di spettacoli, attività
di mostre, iniziative e incontri dedicati a diversi filoni, a
cominciare dall'omaggio ai grandi artisti che vi hanno lavorato.
Si sta anche lavorando a una collaborazione col Teatro in
carcere di Rebibbia.
Sul palco, presenti alla conferenza stampa, oltre al presidente
Siciliano e il direttore De Fusco, l'assessore alla cultura di
Roma Miguel Gotor, quello della regione Lazio Simona Baldassarre
e Federico Mollicone, presidente della Commissione cultura della
Camera.
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