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La sfida della cybersicurezza, 'vuoto normativo'

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La sfida della cybersicurezza, 'vuoto normativo'

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In collaborazione con Cybersec 2025

Al via Cybersec 2025. Guerini, 'schiacciati su parte reattiva'

ROMA, 05 marzo 2025, 20:06

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Luigi Garofalo, Direttore Cybersecurity Italia © ANSA/Cybersecurity Italia

Luigi Garofalo, Direttore Cybersecurity Italia © ANSA/Cybersecurity Italia
Luigi Garofalo, Direttore Cybersecurity Italia © ANSA/Cybersecurity Italia

ANSAcom - In collaborazione con Cybersec 2025

(di Maria Elena Marsico)

Rischi, minacce ma anche le opportunità dietro alle nuove tecnologie. Dall'intelligenza artificiale alla crittografia post - quantum, dallo spionaggio alla geopolitica, le nuove sfide della cybersicurezza sotto il segno del "lavoro di squadra" sono state elencate e affrontate nel corso della prima giornata di CyberSec2025 che si è svolta a Roma, nella caserma dell'Arma dei carabinieri, Salvo D'Acquisto. Un luogo "aperto all'innovazione, a fare cose nuove", come lo ha definito nei saluti introduttivi il generale Massimo Mennitti. "Ursula von der Leyen, nel presentare il programma di riarmo europeo, ha detto che c'è bisogno di sicurezza e di resilienza. Noi aggiungiamo che c'è bisogno anche di cyber - resilienza", sono state, quindi, le parole d'apertura dell'evento del direttore di Cybersecurity Italia, Luigi Garofalo, che agli ospiti ha chiesto come colmare "questo divario", quali siano le strategie e le visioni anche per affrontare le minacce cyber. Per il direttore generale del Dis, Vittorio Rizzi, esiste "un grande gap tra l'evoluzione scientifica e l'adeguamento di strumenti normativi". Su queste tematiche "abbiamo costanti lack nella legislazione che ci pongono di fronte a vere e proprie acrobazie interpretative", ha evidenziato. Per Rizzi, infatti, "bisogna guardare più lontano rispetto a quello che è il futuro più imminente". A parlare, invece, di sfide trasformate in azioni concrete è il sottosegretario Alessio Butti intervenuto in un video. "L'Europa non resti spettatrice ma sia protagonista dell'innovazione e della sicurezza globale", ha detto. Dal canto suo il presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, ha fatto sapere che "come sistema siamo, a partire dalla politica, schiacciati sulla dimensione reattiva, reagiamo rispetto a stimoli". A questo proposito ha aggiunto che "il sistema italiano ha la necessità di fare un salto di qualità e di essere capace di indicare una rotta e una direzione". Inoltre, sul versante delle tecnologie da utilizzare a fini investigativi, per il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Giovanni Melillo, "c'è da recuperare un grande ritardo" perché "il sistema giudiziario, le forze di polizia, a lungo anche il sistema di intelligence, con il passaggio all'era digitale si sono trovati in una condizione di pratica ignoranza delle tecnologie utilizzate". Da qui il monito per il rischio delle minacce che potrebbero moltiplicarsi con l'AI. La cybersicurezza, sono tutti d'accordo, "è un gioco di squadra. Non la si può fare da soli", come sottolineato dal deputy chief information officer for Cybersecurity della Nato, Mario Beccia. Gli fa eco il messaggio del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, letto nel pomeriggio. Il titolare della Farnesina, parlando delle opportunità delle nuove tecnologie e delle minacce, ha fatto sapere di essere al lavoro "per sfruttare le opportunità di crescita legate all'AI". Un lavoro "di squadra che coinvolge istituzioni, aziende e società civile". E ha chiuso sottolineando: "la cybersicurezza è in cima alle priorità del mio mandato".

ANSAcom - In collaborazione con Cybersec 2025

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